Il numero 280 di Dylan Dog intitolato Mater Morbi è al centro di una polemica che vede coinvolti il sottosegretario Eugenia Roccella e lo sceneggiatore Roberto Recchioni.
Lo scorso 22 gennaio Eugenia Roccella ha dichiarato al Corriere della Sera che è "Ambiguo difendere l’eutanasia come atto di pietà, gli intellettuali dovrebbero chiedersi: perché inseguiamo il mito del corpo sano e della perfezione e rifiutiamo la malattia e la sofferenza? Non è vero quel che dice Dylan Dog: 'C’è stato un tempo in cui ero un uomo...'. Anche malati, anche sofferenti si è uomini".
Il giorno dopo il quotidiano ha offerto a Roberto Recchioni lo spazio per replicare al sottosegretario."Quella della Roccella (che fu portavoce del Family Day del 12 maggio 2007, ndr) è una critica perniciosa: si è soffermata sulla prima reazione di Dylan Dog, che è in ospedale malato di un male oscuro che lo trascina fino al confine con la morte». Ma la trama, argomenta Recchioni, dice molto di più: «C'è un personaggio che citando Wittgenstein dice che la cosa peggiore da fare con le malattie è ribellarsi. Se non accetti la malattia, se ti ostini a rifiutare questa cosa che è parte di te, allora sì che non puoi più vivere. L'accettazione della sofferenza è un cardine della storia»".
Poche ore dopo la pubblicazione della risposta di Recchioni, il Corriere ha aggiornato la pagina web aggiungendo un altro intervento della Roccella. Il sottosegretario ammette candidamente di avere parlato male del fumetto pur non avendolo letto:
"Sono felice che lo sceneggiatore Roberto Recchioni smentisca i miei timori rispetto al messaggio dell’ultimo numero di Dylan Dog, "Mater Morbi" - replica la Roccella - perché la mia paura è proprio che cresca nella cultura un rifiuto del corpo imperfetto e della persona malata. È sul dibattito giornalistico nato intorno al racconto che sono stata interpellata dal Corriere, e in particolare sulle interpretazioni fornite dall'Unità e dal Secolo. Se quegli articoli fornivano interpretazioni sbagliate o ideologiche, tutto il dibattito ne ha ovviamente risentito. E sono contenta di scoprire che erano "superficiali". Come avevo chiarito a chi mi ha interpellato, non avevo ancora letto la storia: la leggerò adesso e ne scriverò."
Inoltre:
Primo trailer di Mater Morbi.
Dylan Dog e l'eutanasia: rassegna stampa.
Secondo trailer di Mater Morbi.
Dylan Dog di Massimo Carnevale.