"In Italia esiste una realtà grafico-editoriale seconda a nessuno. Si tratta del progetto Monipodio, che vive e cresce a Bolzano. Lontano dalle beghe da piccoli bottegai che agitano il mondo del fumetto italiano questi ragazzi hanno dato vita a un qualcosa davanti a cui levare tanto di cappello per rigore concettuale, coerenza stilistica e spessore culturale." [dalla recensione di Alessandro Bottero su Fumetti di Carta]
Armin Barducci ha parlato della fine della rivista Monipodio! in un'intervista rilasciata a Luca Vanzella del sito Comicus.it:
"In questi anni sono successe parecchie cose. Monipodio! è stato anche per alcuni di noi una piattaforma per lanciarsi nell'editoria ufficiale (ahi, ahi, ahi). In questi due anni di nulla (non nullafacenza, ma un nulla organizzativo) si sono sottolineate le varie divergenze di vedute sul progetto in sé. Ognuno della redazione usava Monipodio! per scopi diversi. Questa diversità di vedute e di approcci ha cominciato a pesare molto sulla serenità del gruppo. C'è chi l'ha percepita di più, chi meno. Ad un certo punto non si è più in grado di affrontare l'ennesimo compromesso. Quindi, in amicizia, basta così. Il progetto finisce qua."
L'intervista è interessante anche perché Barducci parla di autoproduzioni e racconti grafici collettivi e ripercorre la storia della rivista.
Hannes Pasqualini, co-fondatore di Monipodio!, ha preso spunto dall'intervista per scrivere un articolo nel suo blog (dal quale ho rubato l'immagine in alto).
venerdì 9 gennaio 2009
La fine di Monipodio!
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