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sabato 14 febbraio 2009

Aneddoto su Stan Lee ai tempi di Epic Illustrated


Animali di luce è il titolo di un volume che raccoglie le storie brevi realizzate negli anni '80 da Rick Veitch per la rivista Epic Illustrated della Marvel. L'autore ha scritto una lunga postfazione in cui spiega come si è avvicinato alla forma del racconto breve e come sono nate la varie storie ristampate nel volume.

Copio dal volume un brano sul racconto Solar Plexus (Epic Illustrated n. 4, 1980):
"Realizzai uno schizzo con il Sun Tap One che fluttua in orbita vicino al sole, e la presentai a Marschall insieme alla sceneggiatura. Quando tirai fuori la tavola dal portfolio, ci mancò poco che Rick si mettesse a fare la verticale. La mostrò immediatamente a Stan, il quale fu sufficientemente interessato da chiedermi di lasciargliela in ufficio per un paio di giorni.
Quando tornai a parlare con Rick, lui disse che a Stan era molto piaciuta la sceneggiatura ma... voleva che avesse il principale motore dell'azione nel personaggio. Mi fu suggerito di aggiungere la presenza di un tizio che fosse emotivamente legato al Sole fin dalla giovinezza. Felice di aver piazzato il lavoro, accettai.
Quando, un paio di mesi dopo, consegnai la storia finita, la misi nelle mani di Archie Goodwin, che aveva sostituito Rick Marschall. "Epic" stava per dare inizio a una riconsiderazione a 360 gradi del suo materiale e Plesso solare doveva passare il vaglia del nuovo editor. Archie lesse la storia e disse che alcune parti gli erano molto piaciute ma... avrebbe preferito che avessi lasciato fuori quelle sul "tizio legato al Sole". Quando gli dissi che era stata un'idea di Stan Lee, mi rivolse uno dei suoi caratteristici sospiri e accettò la storia per come era."
Dall'edizione italiana pubblicata da Comma 22.

Sito di Rick Veitch
Sommario del volume

venerdì 13 febbraio 2009

Beauty Industries di Ausonia (recensione)


Per una serie di coincidenze Beauty Industries di Ausonia ha l'aspetto di un film muto di fine '800 tradotto in fumetto. Tuttavia l'accostamento di Beauty Industries all'epoca del muto non è il fine dell'autore ma una scelta stilistica che serve a dare maggiore forza alla critica sociale espressa nel fumetto.
Beauty Industries è muto perché Ausonia descrive una società in cui avere relazioni interpersonali significa spuntare buoni contratti e il linguaggio della compravendita, della contrattazione e della permuta ha soppiantato il linguaggio della cordialità, della cortesia e dell'interesse per il prossimo. Questa visione delle cose è riassunta in modo significativo dal dittico formato dalle vignette 11 e 12: il protagonista volta le spalle a un uomo che sta morendo e sorride perché ha visto una farfalla, cioè un oggetto raro che caccia per rivenderlo a caro prezzo a un commerciante.


E' interessante anche la sequenza in cui l'uomo cattura la cantante, altro oggetto appetitoso da rivendere, salita in piena notte sui tetti per condividere la sua melodia con i comignoli delle fabbriche.
Guardando le vignette (da 18 a 26) si capisce che la ragazza sta cantando perché con la sua voce sveglia il cacciatore, però Ausonia non mette su carta i suoni per mezzo di parole, onomatopee o note musicali. Il talento, l'arte e la bravura della cantante sono irrilevanti perché l'unica cosa che conta è la capacità del sistema di convertirli in denaro. Ausonia non ci fa sentire come canta la ragazza ma ci fa vedere la somma che il talent scout riesce a ricavare vendendola.
Probabilmente questa sequenza va letta come una metafora dell'industria artistica che ricerca novità (l'uomo col retino che cattura la ragazza è il talent scout che cerca nuovi cantanti e generi) da trasformare in mode che verranno imposte dall'alto (la successiva vendita della ragazza al commerciante/discografico).


La bicromia vicina al bianco e nero invece serve da un lato per rendere palpabile la rovina (concreta: del paesaggio; dell'aria che diventa inquinata) a cui porta l'industrializzazione selvaggia e dall'altro lato per suggerire l'aridità interiore che alberga nella società della compravendita.
Date queste premesse - scelta del muto e del b/n e loro motivazioni - era spontaneo chiudere il cerchio disegnando tutte le vignette in widescreen, allacciando implicitamente Beauty Industries all'alba del cinema. Il motivo dietro a questo passo è duplice: legare Beauty Industries in modo diretto al secolo in cui è nata l'età industriale e collegare il fumetto a una forma d'arte - il cinema - che come poche altre necessita della dimensione industriale per prosperare.


Il tema portante di Beauty Industries è la critica al circolo vizioso che porta le persone a produrre oggetti (spesso superflui) per poter acquistare altri oggetti (spesso altrettanto superflui). Il vero guaio nasce quando l'interesse per l'oggetto è sostituito dall'interesse per il suo valore materiale.
Altrettanto importante nell'economia del fumetto è la vignetta n. 71. Il protagonista è sdraiato in un prato e strappa un filo d'erba su cui c'è scritto "Beauty Industries". Ovviamente la scritta non significa che l'erba è prodotta artificialmente dalla famigerata industria... L'erba è naturale e la scritta nasconde un'altra metafora: nella società dell'industria la natura è stata soggiogata e trasformata in bene disponibile.

Una parte dei temi di Beauty Industries è semplice e immediatamente decifrabile e una parte è più complessa. Nessuno di essi però è espresso nel fumetto in maniera banale o pedante. E' un pregio che va ad aggiungersi all'interesse degli argomenti trattati nell'opera e all'abilità e bravura di Ausonia come disegnatore e narratore.

Ringraziamenti: www.libroteka.it

Il blog di Ausonia

Beauty Industries
Ausonia
Leopoldo Bloom Editore
2007
brossurato, 48 pagine, bicromia
8 euro



giovedì 12 febbraio 2009

La guerra di Alan di Emmanuel Guibert (recensione)


Per cinque anni il giovane fumettista francese Emmanuel Guibert ha condiviso un'amizia con Alan Ingram Cope, ex soldato americano che sul volgere della Seconda Guerra Mondiale combatté sul fronte europeo. Guibert ha raccolto le memorie di Alan grazie a una fitta serie di incontri e scambi di lettere e le ha trasformate nel fumetto (auto)biografico La Guerra di Alan, uscito in Francia nel 2000 e in parte tradotto da Coconino Press l'anno scorso.
Il volume pubblicato finora è dedicato al lungo periodo trascorso da Alan negli Stati Uniti ad addestrarsi e a fare l'insegnante per conto dell'esercito mentre la guerra infuriava in Europa e in Asia.


L'intento di Guibert non è utilizzare i racconti di Alan per dare vita a un'opera in cui riversare le proprie idee e le proprie opinioni sulla guerra ma mettere la sua mano al servizio dell'ex combattente. L'autore vuole che prevalgano l'autobiografia e la funzione di documento storico del fumetto, in modo da consegnare ai lettori una testimonianza lasciata da chi ha vissuto in un'epoca particolarmente significativa.


Per raggiungere il suo scopo Guibert adotta uno stile realistico che riporta alla mente le illustrazioni in voga all'epoca, senza lasciare alcuno spazio alla teatralità e ricorrendo in alcune occasioni alle fotografie. C'è attenzione anche alla scelta del lettering, in corsivo per dare l'impressione che dietro al fumetto ci sia un narratore che sta scrivendo la biografia di suo pugno, e alla forma delle nuvolette, quadrate come se fossero dei fogli di carta da lettera riempiti a mano.
Va anche detto che lo stile di Guibert e le vignette e il lettering realizzati in questo modo ricordano molto vagamente fumetti classici come Tintin e Blake e Mortimer (quest'ultimo è nato nel 1946, poco dopo i fatti raccontati ne La Guerra di Alan).


Leggendo il primo volume de La Guerra di Alan l'impressione, come probabilmente voleva Guibert, è proprio quella di leggere la biografia dell'ex combattente.
La centralità data alla figura di Alan fa sì che il baricentro degli avvenimenti si sposti dai massimi sistemi verso le amicizie e gli interessi del soldato. Pearl Harbor non significa attacco aereo dei Giapponesi ma arruolamento, e l'unica data citata è quella del compleanno di Alan.
La Seconda Guerra Mondiale diventa davvero la Guerra di Alan grazie ai ricordi precisi del soldato e alla loro traduzione impeccabile nel linguaggio fumettistico fatta da Guibert.

Ringraziamenti: www.libroteka.it

La Guerra di Alan vol. 1
di Emmanuel Guibert
dai ricordi di Alan Ingram Cope
Coconino Press
2008
brossurato, 88 pagine, bianco e nero
13 euro

Greystorm di Antonio Serra, nuova miniserie di Sergio Bonelli Editore

Copio dal sito di Sergio Bonelli Editore:

Greystorm
A Ottobre farà il suo esordio in edicola una mini-serie, ambientata tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 che avrà per protagonista Robert Greystorm, un esploratore/scienziato le cui ricerche si muovono lungo la sottile linea che divide la genialità dalla follia. Un’avventura che, capitolo dopo capitolo, trascinerà i lettori in atmosfere che richiameranno i classici capolavori di Jules Verne ed Edgar Allan Poe, senza scordare Arthur Conan Doyle. Un’unica, lunga saga a fumetti, divisa in più albi, che ci farà scoprire un lato nascosto degli inizi della moderna società tecnologica. Creata da Antonio Serra e Gianmauro Cozzi, la mini-serie vedrà ai disegni, tra gli altri, Simona Denna, Francesca Palomba e Alessandro Bignamini.


L'orgoglio di Baghdad di Brian K. Vaughan e Niko Henrichon

Brian K. Vaughan e Niko Henrichon hanno realizzato L'orgoglio di Baghdad quando la Guerra in Iraq era ancora in corso e la gente si interrogava incessantemente sui motivi di quella follia (l'edizione americana pubblicata da DC/Vertigo è uscita il 13 settembre 2006; Henrichon era al lavoro sul volume già nell'estate del 2005). Ogni giorno arrivavano dallo Stato mediorientale notizie di stragi, attentati e uccisioni, e sembrava che, fra torture, omicidi e bambardamenti al fosforo bianco, da parte dell'esercito americano non ci fosse limite al peggio. Non ci si deve quindi stupire se scrittori, registi e fumettisti abbiano reagito prontamente dando vita a libri di denuncia, film e fumetti per venire incontro alle esigenze di una società che assisteva in diretta alla lunga scia di morte.


Vaughan e Henrichon hanno affrontato il tema della guerra irachena prendendo spunto da un fatto realmente accaduto, la fuga di quattro leoni dallo zoo di Baghdad durante i primi bombardamenti americani. L'episodio di cronaca è l'occasione per raccontare una favola in cui, come nei racconti classici, gli animali da un lato hanno un aspetto realistico e mantengono il loro carattere belluino e dall'altro lato parlano e ragionano nella lingua degli uomini.


E come nelle favole la loro avventura nasconde un insegnamento etico e una metafora.
Il tema principale dei discorsi dei leoni è la libertà: meglio vivere in gabbia con la sicurezza di essere nutriti e raggiungere la vecchiaia o assaporare la libertà per pochi istanti al prezzo della sofferenza e della vita? La risposta a questo dilemma etico è affidata al sole che al tramonto colora di rosso il cielo di Baghdad.


La metafora (l'esperienza dei leoni, liberati dalla gabbia dello zoo, paragonabile a quella dei cittadini iracheni, liberati dalla dittatura di Saddam Hussein) invece serve a Vaughan per criticare la decisione di esportare la democrazia a suon di bombe. I leoni di Baghdad - come i cittadini iracheni - non hanno chiesto agli Stati Uniti di essere aiutati e la libertà americana è piovuta dall'alto, sganciata a tonnellate dai bombardieri americani. E una volta portata la libertà è arrivata anche la morte per mano degli stessi liberatori.

Inoltre:
Il sito di Niko Henrichon;
Intervista a Niko Henrichon;
Recensione su Fumetti di Carta.

Ringraziamenti: www.libroteka.it

L'orgoglio di Baghdad
Scritto da Brian K. Vaughan
Disegnato da Niko Henrichon
Planeta DeAgostini
2007
Cartonato, colori, 168 pagine
14,95 euro

mercoledì 11 febbraio 2009

Caravan di Michele Medda, nuova miniserie di Sergio Bonelli Editore

Copio dal sito di Sergio Bonelli Editore:

Caravan
Colpita da una tempesta magnetica, la piccola cittadina di Nest Point rimane tagliata fuori dal mondo. Telefoni e collegamenti Internet sono inattivi. Non si sa cosa stia succedendo, ma una cosa è certa: è qualcosa di grave, perché all’alba una colonna dell’esercito entra in città con l’ordine di evacuarla. Tutta la popolazione dovrà allontanarsi con i propri mezzi. E quale sia la minaccia non viene detto. Le autorità militari pronunciano solo due parole: “sicurezza nazionale”. Ventiquattr’ore dopo, un fiume di auto si riversa fuori dalla città. Guidata dai mezzi dell’esercito, la carovana di Nest Point va incontro all’ignoto.


È questa l’intrigante premessa di Caravan, la nuova miniserie (dodici episodi) in edicola a partire dal mese di giugno. L’autore è Michele Medda, già creatore di Nathan Never e Legs Weaver con Antonio Serra e Bepi Vigna, nonché sceneggiatore per Dylan Dog. Caravan presenta caratteristiche insolite per una serie avventurosa bonelliana. Il ruolo di protagonista, infatti, non è ricoperto da un eroe che si batte per il trionfo del Bene, ma da una famiglia come tante: quella di Massimo Donati, architetto italiano trapiantato negli Stati Uniti. Attorno al nucleo della famiglia Donati, una folla eterogenea che conta, letteralmente, decine di personaggi. Persone comuni che si oppongono al loro destino o vi si arrendono, o semplicemente stringono i denti e cercano di andare avanti giorno dopo giorno. Nessun eroe, ma tutti protagonisti, fosse pure per un solo momento. Per Caravan si può parlare a buon diritto di graphic novel, romanzo grafico vero e proprio: la serie è strutturata come un lungo racconto suddiviso in dodici capitoli; dodici episodi, di cui ognuno è leggibile a sé, ma tutti legati da una trama che si conclude nell’ultimo albo.


Lo staff dei disegnatori è parzialmente inedito, composto sia da autori dello staff “storico” della Casa editrice che da nuove firme. A realizzare gli studi preparatori della serie sono stati Elena Pianta e Maurizio Gradin, provenienti dallo staff di Legs Weaver. La “guest star” Roberto De Angelis (già copertinista e disegnatore di Nathan Never) illustra il primo albo. Seguiranno Stefano Raffaele (acclamato autore di Pandemonium e Sarah in Francia), Fabio Valdambrini (già tra le colonne di Mister No), e altri talenti che vi lasciamo il piacere di scoprire mese dopo mese.

Riuscirà Savage Dragon a sopravvivere ai peti di Heavy Flo?

Questa vignetta da brividi con Heavy Flo che fa un peto fiammeggiante in faccia a Savage Dragon è tratta del n. 144 della serie di Eric Larsen.
Ma la cosa più curiosa dell'albo è un'altra. Il fumetto è composto da 121 vignette e in ogni vignetta viene raccontata una giornata della vita del personaggio. In questi 121 giorni Eric Larsen porta a termine un po' di sottotrame in vista del rilancio di Savage Dragon: dal numero 145 il dragone tornerà nella polizia e prenderà il via un nuovo ciclo di avventure.
Su CBR ci sono alcune tavole.

Ultimate Spider-Man chiude!

Alla New York Comic Con la Marvel ha annunciato che in aprile la serie Ultimate Spider-Man chiuderà i battenti.

Ma...

Sorpresa...

Ricomincerà con un nuovo titolo.
Dopo Ultimate Spider-Man n. 133 è stata programmata l'uscita della miniserie di due numeri Ultimate Spider-Man Requiem scritta da Brian M. Bendis e disegnata da Stuart Immonen e Mark Bagley, i due autori che dal 2000 a oggi si sono occupati del lato artistico della serie.
Subito dopo esordirà il mensile Ultimate Comics Spider-Man, scritto dal solito Bendis e disegnato da David Lafuente (già visto all'opera su Ultimate Spider-Man Annual 3).

Dopo la conclusione di Ultimatum, la miniserie catastrofica in corso di pubblicazione, l'Universo Definitivo della Marvel si chiamerà Ultimate Comics. Oltre a Ultimate Comics Spider-Man è stata annunciata anche l'uscita di Ultimate Comics Avengers di Mark Millar e Carlos Pacheco (da luglio) ed è probabile che siano in preparazione altre due serie nuove di zecca che prenderanno il posto di Ultimate Fantastic Four e Ultimate X-Men.

lunedì 9 febbraio 2009

Lucille di Ludovic Debeurme (recensione)

E' strano scoprire che in un volume dalle dimensioni imponenti si nasconde la vita di una ragazzina resa minuscola e fragile dall'anoressia. Lucille vive la sua malattia come un mezzo per annullarsi e dissolversi e ha creato attorno a sé un bozzolo per proteggersi dal Mondo. In questo rifugio penetra Arthur, un ragazzo che a sua volta sta attraversando un'adolescenza particolarmente traumatica: il padre violento e alcolizzato gli fa vivere in prima persona un'esistenza di risse, giornate perse al bar, lavori precari e violenza.

Lucille di Ludovic Debeurme nasce dal tentativo di capire il problema dell'anoressia, come spiega l'autore in un'intervista rilasciata ad Affari Italiani: "All'epoca ero all'inizio di una storia d'amore con una ragazza che era appena uscita dall'anoressia. Era ancora molto segnata da questa malattia e sicuramente questo ha avuto un impatto sulla nostra relazione. Scrivere questa storia, è stato innanzitutto comprendere lei, tentare ad di avvicinarmi a questa problematica."
Il proposito iniziale di comprendere questa malattia dà vita a una storia sull'adolescenza e a un viaggio di scoperta. Lucille e Arthur, con molta diffidenza, si avvicinano e tentano di percorrere assieme la strada che da bruchi li trasformerà in farfalle (è lo stesso Debeurme che suggerisce questa metafora), abbandonando letteralmente i loro bozzoli - la casa materna di Lucille e quella paterna di Arthur che trasudano sofferenza e oppressione - e viaggiando in Francia e in Italia dove solo uno dei due riuscirà ad andare fino in fondo al suo percorso.

Debeurme parla di suicidio, sesso, male di vivere, violenza sulle donne, violenza sui minori e morte senza mai scadere nel pietismo e nella retorica, creando un'opera intensa ed emozionante che porta il lettore fino alle radici della sofferenza.
Non è certo per errore che Lucille ha ricevuto un'accoglienza calorosa e nel 2006 ha vinto premio René Goscinny al Festival di Angoulême.

Ringraziamenti: www.libroteka.it

Il sito di Ludovic Debeurme

Lucille
Ludovic Debeurme
Coconino Press
2008
544 pagine, bianco e nero, brossurato
29 euro







Samanza la marescialla porcellona salva Roberto Saviano

Samanza in La marescialla porcellona
di Alberto Pagliaro
Il fumetto è qua:
http://premiataofficinapagliaro.blogspot.com/

Riuscirà Samanza a salvare Roberto Saviano in piena crisi esistenziale e braccato dai Casalesi?

Italiani ad Angouleme 2009

"Ci sono un sacco di italiani.
Se fossimo in un film, scatterebbe l’obbligatoria partita a calcio contro i francesi."
[continua nel blog di Diego Cajelli]

"Un altro mio tipo di approccio è stato il cosiddetto “arrembante”: un pomeriggio dopo pranzo mi ritrovai solo e senza compagni di battaglia, così mi sono fiondato a testa bassa dentro alcuni stand grossi e cattivi (Glenat, Dargaud, Dupuis…Soleil no, perché in realtà è una discoteca) chiedendo brutalmente alla prima commessa che mi capitava a tiro “Devo parlare col tuo capo!”
La risposta variava tra “Non c’è” e “Chiamo la polizia”, ma in entrambi i casi sono riuscito a mollare in cassa i cd con tutti i miei bellissimi progetti."
[continua nel blog di Alex Crippa]

"eh si...
poi siamo anche andati ad Angouleme la settimana scorsa...
era il compleanno di braccio di culo come vi avevo detto...pensate che ce ne sia fottuto qualcosa?
CE NE SIAMO ALTAMENTE FREGATI! questa è la verità! fanculo lui e tutti quelli che gli vogliono bene!
in ogni caso...per fare un resoconto dell'esperienza francese, come da miglior tradizione, sono nati due nuovi personaggi:"
[continua su Braccio di Culo]

Magic Press: in febbraio escono Madman, Love & Rockets e Ironwood

I fumetti pubblicati in febbraio da Magic Press.

Comunicato stampa

Ironwood

Assisteremo alle boccaccesche avventure di Dave Dravagon e ai suoi exploit sessuali, mentre l’intero mondo incantato è alla ricerca del Pugnale di Lazzaro. A cosa sono disposte la lesbica Pandora e la sua ciurma femminile? E la misteriosa Fantasia Faust e la sfrenata centaura Ursula? Tra maghi malvagi, terribili draghi e bellissime donne, ecco uno dei pochissimi fumetti erotici ad avere anche una trama! Dal creatore dei celeberrimi Fables ed Ex-Mutants!

Rigorosamente per adulti!

Cover: Bill Willingham.

Autori Bill Willingham

Pagine 224

Formato 17x26, Bross., B&N

Euro 16,00

Uscita Febbraio 2009

Love & Rocktes (v.17): Locas in love

Jaime Hernandez (insieme ai fratelli Gilbert e Mario) è il principale artefice di una nuova età dell’oro del fumetto indipendente americano, principalmente grazie a Love and Rockets.

Penny Century, la serie che Jaime ha scritto e disegnato durante la pausa che si prese dalla collana principale, dimostra per l’ennesima volta il talento di questo artista, che sbalordisce grazie a una narrazione per immagini tanto complessa e densa, e per lo spessore dei suoi personaggi: Maggie, Hopey, Norma, Negra, Izzy e, ovviamente, l’immarcescibile Penny Century (“Che razza di nome. Che fenomeno.”)

“Dall’equilibrio dei grandi spazi bianchi e neri delle tavole di Jaime nascono mille sfumature, proprio come i suoi dialoghi riescono a rimanere in equilibrio tra i vasti sentimenti umani e le piccolezze quotidiane, per generare potenti emozioni. Semplicemente, Jaime è uno dei più significativi artisti che il fumetto abbia avuto nel XX secolo, qui al massimo della sua forma, tra classicismo e modernità.”

ALAN MOORE

Autori Jaime Hernandez

Pagine 128

Formato 21x28,5, Bross., B&N e Col.

Euro 12,50

Uscita Febbraio 2009

Madman Comics (v.4): Inferno e Paradiso

Un uomo che ha perduto tutto ritrova l’amore, l’amicizia e il suo passato grazie a una serie di scombinati eventi.

Immaginate “Ai confini della realtà” a fumetti, pieno di colore e di humor e comincerete a capire cosa davvero sia il MADMAN di Mike Allred.

Geniale sintesi in chiave ultra-pop tra il genere super-eroistico classico e l’underground più sregolato, Madman Comics vol. 4: Inferno e Paradiso contiene i numeri #16-20 della prima serie creata da Mike Allred.

Autori Mike Allred.

Pagine 144

Formato 17x26, Bross. con bandelle, Col.

Euro 11,00

Uscita Febbraio 2009

E' online Viola e il Diavolo 6

Comunicato stampa

Il sesto episodio di "Viola e il Diavolo" è online!
Lo trovi come al solito qui: www.violaeildiavolo.blogspot.com

Cos'è "Viola e il Diavolo?"
Viola e il Diavolo è un fumetto, pubblicato online ogni 9 del mese. Racconta di Viola, chitarrista punk e aspirante rockstar, che ha involontariamente evocato il Diavolo con la sua chitarra. La sua vita si è fatta piuttosto movimentata da quel momento...

Buona lettura!

N. di Stephen King, Marc Guggenheim e Alex Maleev è in rete

Qualche tempo fa avevo dedicato una notizia a N., fumetto elettronico di Marc Guggenheim e Alex Maleev basato su un racconto di Stephen King.
Qua trovate i 25 episodi del fumetto:
www.simonsays.com

domenica 8 febbraio 2009

Eternartemisia: reperto 171 - performance di Palumbo e Comaneci



Il 17 gennaio 2009 Giuseppe Palumbo e Francesca Amati del gruppo musicale Comaneci si sono esibiti in una performance che ha unito musica e fumetto. Il video è stato girato da Alessandro Bonvini nei locali dello Spazio Gerra di Reggio Emilia dove era in corso la mostra dedicata a EternArtemisia.

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