Comunicato stampa
E’ deciso: si muore!
Predicazione di Marcello Jori
La storia di Gauguin: Jori racconta e dipinge il calvario di un grande artista
Mercoledì 10 ottobre alle 18 l’autore presenta il libro in anteprima al MAMbo di Bologna
È il 1895 quando Paul Gauguin lascia Parigi. Alle spalle le illusioni di successo e ricchezza, di fronte a sé il sole caldo di Papeete e la sua ultima stagione di artista, la più intensa. Parte da qui, dall’ultimo Gauguin, il nuovo libro di Marcello Jori. “È deciso: si muore!” è prima di tutto un omaggio e un atto d’amore, ma anche l’abbraccio e l’ideale risarcimento dedicato da un artista contemporaneo (Jori) all’”artista più abbandonato di tutti i tempi”, Gauguin, che in vita conobbe solo derisione, povertà e malattia.
Per raccontare Paul Gauguin, Marcello Jori ha inventato una nuova forma di narrazione: un graphic novel in forma di “predicazione”. Un testo accompagnato dalle immagini e da lettere e documenti d’epoca, e soprattutto un testo pensato per essere letto ad alta voce. Sarà lo stesso Jori a farlo, in un calendario di presentazioni che vede come prima tappa il MAMbo – Museo d’arte moderna di Bologna (mercoledì 10 ottobre alle 18, via don Minzoni 14). Un’altra “predicazione” è prevista per dicembre al Macro – Museo d’arte contemporanea di Roma: proprio a Roma tra l’altro, il prossimo 6 ottobre, sarà inaugurata al Vittoriano una grande mostra antologica su Gauguin.
“È deciso: si muore!” è un libro d’artista in cui parole e immagini sono inseparabili: il testo, scritto a mano, si mescola e si fonde ad acquerelli delicati e intensi che citano le opere di Gauguin. Il risultato è una meditazione profonda sul destino dell’essere artista. Per Jori, Paul Gauguin è un martire, un Gesù della pittura: le malattie che lo affliggevano, l’abbandono da parte della moglie, il trattamento spietato ricevuto dall’ambiente dei galleristi, critici e artisti francesi sono le tappe di un cammino di disperazione che porta il pittore verso il suicidio. Tre picchi di dolore che spingono l’artista a scrivere la fatidica frase: “È deciso: si muore!”.
Richiama molto il prologo di Massimo Riva... del grandissimo Massimo Riva!
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