Daisy Kutter - L'ultimo treno
scritto e disegnato da Kazu Kibuishi
pubblicato da ReNoir
192 pagine, b/n, brossurato
12 euro
Daisy Cutter, ovvero taglia margherite, è il nomignolo affettuoso dato dai soldati americani alla BLU-82, una bomba potentissima testata in Vietnam e assurta agli onori della cronaca durante la recente guerra in Afghanistan. Il nome Daisy Kutter quindi la dice lunga sul caratterino della protagonista di Daisy Kutter - L'ultimo treno di Kazu Kibuishi, una ex rapinatrice che ha appeso la pistola al chiodo per diventare una tranquilla commessa in un emporio del selvaggio e tecnologico west.
La ragazza ha deciso davvero di ritirarsi? O la attende un ultimo assalto al treno? Kibuishi ci racconta l'ovvia risposta in un fumetto d'azione del filone steampunk che mescola temi e paesaggi del genere western (la partita a poker, la rapina al treno, il villaggio di frontiera e così via) con robot da fantascienza (Guerre stellari e Robocop).
Kibuishi costruisce una trama semplice e snella (implicitamente lo fa dire ai personaggi del fumetto a pagina 69) per poter dare spazio alla caratterizzazione di Daisy, memorabile tanto sul piano estetico quanto su quello caratteriale, al rapporto fra la ragazza e l'ex compagno e alle scene d'azione.
Nato a Tokyo ma residente negli Stati Uniti (su Wikipedia si legge addirittura che è di nazionalità americana), Kibuishi ha uno stile che non ha niente a che vedere con i manga: costruisce tavole ordinate e senza sfondamenti, non disegna mai le linee di velocità e completa i disegni con le mezzetinte di grigio stese con Photoshop (una cosa che nei manga non si vede mai). Il suo stile ha origini diverse: Kibuishi ha compiuto studi scolastici nel campo dell'animazione, ha lavorato per un breve periodo in uno studio d'animazione, fra i suoi artisti preferiti cita Hayao Miyazaki e per le antologie Flight ha coordinato e supervisionato autori della Pixar e della Dreamworks.
In pratica Daisy Kutter è l'esempio perfetto di come sarebbe un film della Pixar se fosse realizzato nella forma del fumetto. E' un fumetto dalla lettura agile (forse a tratti un po' prevedibile: l'esito della partita a poker è scontato) che si rivolge a un pubblico di quasi tutte le età (direi dai 10 anni in su). L'uso della decompressione, che come detto va a scapito di un'elaborazione complessa della trama, è ponderato e nasce dall'esigenza di costruire sequenze d'azione molto efficaci.
Daisy Kutter è una lettura divertente che si fa apprezzare soprattutto per il talento grafico di Kazu Kibuishi, un autore le cui tavole vanno assolutamente ammirate.
Ringraziamenti: www.libroteka.it
Daisy Kutter: copertine, tavole e illustrazioni.
Il sito di Kazu Kibuishi.
Il sito di ReNoir.
venerdì 9 gennaio 2009
Daisy Kutter di Kazu Kibuishi (recensione)
La fine di Monipodio!
"In Italia esiste una realtà grafico-editoriale seconda a nessuno. Si tratta del progetto Monipodio, che vive e cresce a Bolzano. Lontano dalle beghe da piccoli bottegai che agitano il mondo del fumetto italiano questi ragazzi hanno dato vita a un qualcosa davanti a cui levare tanto di cappello per rigore concettuale, coerenza stilistica e spessore culturale." [dalla recensione di Alessandro Bottero su Fumetti di Carta]
Armin Barducci ha parlato della fine della rivista Monipodio! in un'intervista rilasciata a Luca Vanzella del sito Comicus.it:
"In questi anni sono successe parecchie cose. Monipodio! è stato anche per alcuni di noi una piattaforma per lanciarsi nell'editoria ufficiale (ahi, ahi, ahi). In questi due anni di nulla (non nullafacenza, ma un nulla organizzativo) si sono sottolineate le varie divergenze di vedute sul progetto in sé. Ognuno della redazione usava Monipodio! per scopi diversi. Questa diversità di vedute e di approcci ha cominciato a pesare molto sulla serenità del gruppo. C'è chi l'ha percepita di più, chi meno. Ad un certo punto non si è più in grado di affrontare l'ennesimo compromesso. Quindi, in amicizia, basta così. Il progetto finisce qua."
L'intervista è interessante anche perché Barducci parla di autoproduzioni e racconti grafici collettivi e ripercorre la storia della rivista.
Hannes Pasqualini, co-fondatore di Monipodio!, ha preso spunto dall'intervista per scrivere un articolo nel suo blog (dal quale ho rubato l'immagine in alto).
giovedì 8 gennaio 2009
Haiku a fumetti
"Un haiku (...) è un componimento poetico di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe. È una poesia dai toni semplici che elimina i fronzoli lessicali e le congiunzioni e trae la sua forza dalle suggestioni della natura e le sue stagioni. L'haiku fu creato in Giappone nel secolo XVII e deriva dal tanka, componimento poetico di 31 sillabe che risale già al IV secolo. Il tanka è formato da 5 versi di 5-7-5-7-7 sillabe rispettivamente. Eliminando gli ultimi due versi si è formato l'haiku. Per l'estrema brevità richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine. Tradizionalmente l'ultimo verso è il cosiddetto riferimento stagionale o kigo, cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell'anno in cui viene composta o al quale è dedicata. Soggetto dell'haiku sono scene rapide ed intense che rappresentano, in genere, la natura e le emozioni che esse lasciano nell'animo dell'haijin (il poeta). La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare." [da Wikipedia]
Da ieri il blog Haiku a fumetti ha lanciato l'idea di fare... haiku a fumetti (cos'altro?).
"Tre versi, 17 sillabe.
Questo è il metro della più famosa forma poetica giapponese, l’haiku.
Tre tavole, 17 vignette.
Questo è quello che ci vuole per trasporli.
O almeno, questa è la sfida che vi voglio lanciare."
Datevi da fare!
Sito di haiku
Daisy Kutter: copertine, tavole e illustrazioni
E' arrivato nelle fumetterie il volume Daisy Kutter di Kazu Kibuishi, già presentato dalla casa editrice ReNoir a Lucca 2008.
Per l'occasione vi propongo una galleria con le copertine originali, alcune illustrazioni e le prime pagine del fumetto.
Nel sito Bolt City trovate una galleria di omaggi al personaggio e altre cose interessanti.
Il sito di ReNoir.
Sotto: le quattro copertine della miniserie pubblicata negli Stati Uniti dall'agosto al novembre 2004. La prima è stata scelta come copertina del volume della ReNoir.
Sotto: le prime cinque tavole.Copertina dell'edizione in volume pubblicata negli Stati Uniti dalla Viper Comics.
Omaggio di Jon "Uloo" McNally.
Anteprima italiana di Secret Invasion
In febbraio Panini pubblicherà il primo numero della miniserie Secret Invasion scritta da Brian M. Bendis e disegnata da Leinil Yu. Il fumetto durerà otto numeri e ci terrà compagnia per tutto il 2009.
Sotto ci sono le prime cinque tavole per primo numero.
Ballata per Fabrizio De Andrè. Un ricordo per Faber in forma di musica, parole e disegni.
Comunicato stampa
Ballata per Fabrizio De Andrè.
Un ricordo per Faber in forma di musica, parole e disegni.
VENERDI' 9 GENNAIO 2009 - ORE 22 - EDEN CAFE' (Via 15 Luglio) TREVISO
"BeccoGiallo" rilegge De Andrè. (http://www.beccogiallo.it)
Una serata a base di musica, parole e disegni, un evento dedicato a De Andrè in occasione della pubblicazione del libro "Ballata per Fabrizio De Andrè" di Sergio Algozzino (BeccoGiallo).
Nel 10° anniversario dalla sua scomparsa, l'Ass. Fumetti in TV, BeccoGiallo e Eden Cafè ricordano così il grande Faber.
Bocca di Rosa, Don Raffaè, il Bombarolo, Carlo Martello, Piero, Michè e poi ancora un Gorilla, un Medico, un Nano, un Giudice, un Pescatore: che cosa succede se i personaggi delle canzoni di Fabrizio De Andrè prendono magicamente vita per raccontarci in prima persona - dal loro privilegiato punto di vista - il loro stesso indimenticato creatore?
Nel corso della serata si potrà acquistare il libro a fumetti con il 40% di sconto!
mercoledì 7 gennaio 2009
Lo scontro quotidiano di Manu Larcenet (recensione)
Nel 2007 la casa editrice Coconino Press ha pubblicato il volume Lo scontro quotidiano di Manu Larcenet, autore francese ancora poco noto in Italia ma meritevole come pochi di essere scoperto e apprezzato.
Lo scontro quotidiano di cui parla Larcenet nel suo fumetto è la continua e sfibrante battaglia di Marco con il suo male di vivere. Il protagonista è un giovane fotografo volontariamente disoccupato che deve fare i conti con un disagio e un'insicurezza tali da averlo costretto a fuggire in campagna per nascondersi dai rapporti interpersonali.
Larcenet descrive l'incapacità di Marco di costruire o sviluppare le relazioni con i genitori, il fratello (col quale si trova bene ma ha comunque dei piccoli e significativi attimi di black out), la fidanzata e chiunque altro. Ma soprattutto racconta i tentativi, anche fruttuosi, di reagire e aprirsi all'amicizia, all'affetto e all'amore e di riavvicinarsi alla fotografia.
Uno dei grossi problemi di Marco, e un elemento che contribuisce a rendere affascinante l'opera, è la sua incapacità di comprendere lo spirito del tempo contemporaneo. Vive in una Francia che non ha risolto i problemi di integrazione delle minoranze covati a lungo (fin dalla Guerra d'Algeria, significativamente citata in modo importante) ed esplosi in occasione del ballottaggio fra Jacques Chirac (destra) e Jean-Marie Le Pen (estrema destra). Assiste ai prodromi del declino industriale che negli anni successivi verrà accentuato dalla rapida ascesa della Cina. Viene travolto dalla perdita della memoria dovuta ai ritmi e ai cambiamenti vorticosi della contemporaneità.
E' importante sottolineare che durante l'opera Larcenet alterna due stili differenti. Nella maggior parte delle tavole i personaggi sono disegnati in modo caricaturale e hanno il naso a patata come Asterix; inoltre l'autore usa solo le nuvolette di dialogo (non ci sono mai nuvolette di pensiero e didascalie). In alcune occasioni le sequenze disegnate in stile umoristico sono interrotte da una pagina in bicromia realizzata con uno stile realistico (dove non ci sono mai nuvolette di dialogo ma solo didascalie).
Probabilmente la spiegazione di queste scelte stilistiche sta nel fatto che Lo scontro quotidiano è un fumetto parzialmente autobiografico. L'impressione è che Larcenet provi pudore nel mettersi a nudo e raccontare la propria vita in modo diretto e esplicito. Lo stile caricaturale, e il ricorso a un personaggio di fantasia, potrebbe essergli servito da mediazione per riuscire a fissare le idee sui fogli di carta, mentre le pagine disegnate in stile realistico potrebbero essere le pagine nelle quali i suoi pensieri sono emersi con più forza.
Ne Lo scontro quotidiano Manu Larcenet riesce a delineare un personaggio memorabile, complesso e combattuto che, nonostante le sue nevrosi, tenta di lottare per trovare e affermare la sua individualità senza omologarsi. E' significativo l'episodio della mostra fotografica. A dispetto del suo nume tutelare che cerca la rottura a tutti i costi con il passato, Marco punta sulla semplicità, sul ricordo e sulla memoria e decide di fotografare i vecchi colleghi di suo padre, affermando così la sua personalità sia nel macrocosmo artistico sia nel microcosmo del rapporto con il padre e i suoi amici.
Il libro della Coconino contiene due distinti capitoli che in Francia sono stati pubblicati separatamente. Prossimamente la casa editrice bolognese pubblicherà il secondo e conclusivo volume (con i capitoli n. 3 e 4).
Ringraziamenti: www.libroteka.it
Sito di Manu Larcenet.
Sito di Coconino Press.