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mercoledì 3 ottobre 2007

Tintin e il razzismo: cancellata l'edizione americana di Tintin in Congo


Le assurde accuse di razzismo contro Tintin in Congo di Hergé stanno ormai facendo il giro del Mondo. Heidi MacDonald nel blog The Beat riferisce che la casa editrice Little, Brown Books for Young Readers ha deciso di non pubblicare più l'edizione americana del fumetto programmata per questo autunno. La casa editrice pubblicherà comunque gli altri 23 titoli della serie.
Melanie Chang della casa editrice americana afferma che "includere il titolo nel cofanetto avrebbe gettato un'ombra sulla vera intenzione della collezione, cioè mettere in mostra la straordinaria arte di Hergé e il suo contributo alle arti grafiche."

Tintin se la sta passando male anche in Belgio per colpa delle medesime accuse di razzismo da parte di un negro che malauguratamente passava da quelle parti...

5 commenti:

  1. Ehm... a parte che hai scritto "negro" invece di "nero" e già questo, stando agli schemi odierni, ti qualificherebbe come razzista... facciamo finta che sia stato un refuso e torniamo all'argomento.
    Be', come avrai notato dai numerosi articoli sull'argomento su afNews e sui nostri siti colleghi in Francia e Belgio (www.actuabd.com in particolare, dove il forum sull'argomento è ricco), la questione è diventata molto più complessa di quel che potrebbe sembrare a prima vista. Prima è intervenuto il CRE britannico (si veda afNews del 15 luglio http://www.afnews.info/public/afnews/viewnews.pl?newsid1184508499,76241,.htm ). Poi un signore congolese che si è fatto pubblicità con questa insolita e tardiva richiesta di censura anche in Belgio (si veda afNews dell'8 agosto http://www.afnews.info/public/afnews/viewnews.pl?newsid1186557830,78188,.htm ), e l'ha fatto, guarda caso, nell'anno in cui Hergé è al centro dell'attenzione, per via dei festeggiamenti del centenario, e Spielberg ha annunciato che farà 3 film con Tintin. Tempismo sospetto, visto che quell'albo è nelle librerie dal 1931. Contestualmente non si è però mica chiesto il ritiro dalle librerie (sezione ragazzi) de Il Libro della Giungla, che in quanto a stereotipi razzisti va giù in modo pesante, e svariati altri libri (e fumetti) per bambini (d'epoca) che contengono le stesse stupidaggini, se non peggio, che si trovano nella vecchia versione di Tintin in Congo (e, in parte, in quella nuova post-guerra). Lo stesso Hergé, infatti, conscio dei "difetti" della prima versione (fortissimamente condizionata dall'abate Wallez, esponente della ultradestra cattolica belga che era il suo datore di lavoro e "mentore" del giovane Hergé), la rifece daccapo, eliminando buona parte delle ingenuità narrative fumettistiche, ma lasciandone tante altre. In effetti (a mio avviso) è una delle peggiori storie della serie, insieme a Tintin in America (anch'essa condizionata dall'abate) e alla prima, l'anticomunista Tintin nel paese dei Soviet (ultra condizionata dall'abate di cui sopra). Nel tempo Hergé cambiò come persona, e di quegli episodi ebbe modo di vergognarsi. Ma restano fumetti che, se fossero pubblicati oggi per bambini e ragazzini, richiederebbero una molto evidente nota esplicativa in prefazione (come si dovrebbe fare per il citato Libro della Giungla, il libro Cuore, e per un bella quantità di classici dei tempi andati (compresa l'osannata Divina Commedia), zeppi di razzismo, sessimo e una bella sfilza di nefasti "ismi" di vario genere). E in effetti, alla fine della fiera della denuncia fuori tempo massimo (ma con perfetto tempismo mediatico) del citato signor congolese in Belgio (ma va detto che in Congo i congolesi locali non così critici con Tintin in Congo e hanno un approccio decisamente più equilibrato), l'organizzazione che si occupa della Fratellanza Multietnica in Francia quel che chiede ufficialmente e formalmente è solo una prefazione esplicativa, che spieghi il contesto del 1930 e nello stesso tempo denunci il razzismo (quello odierno: che non fa distinzione di colore della pelle, tra l'altro, perché pare che su questo pianeta gli esseri umani, quale che sia il proprio colorito, tendono a essere razzisti nei confronti dei diversi da sé, di qualunque tipo siano) e inviti alla fratellanza mondiale. Voilà, come si legge su afNews del 24 settembre http://www.afnews.info/public/afnews/viewnews.pl?newsid1190644702,11739,.htm . Tutto qui? Certo, che altro? Solo che questa prefazione già c'era nella versione inglese della storia, quella da cui è partita la faccenda.
    Dov'è che non c'è? In Italia, per dirne una, dove nessuno mi pare si stia agitando per farla inserire (anche perché da noi Tintin resterà un semi-sconosciuto fino all'arrivo dei film di Spielberg). Ma se e quando l'editore belga Casterman le inserirà di suo nelle prossime ristampe (l'albo, grazie a questo affaire, sta vendendo, immeritatamente, un'iraddiddio di copie! Se ne parlava su afNews già il 19 luglio http://www.afnews.info/public/afnews/viewnews.pl?newsid1184837238,80208,.htm ma il boom continua e si è esteso, dalla Gran Bretagna alla francofonia, tra lo stupore degli specialisti, giacché, come dicevo, l'albo vale ben poco), probabilmente infine avremo una prefazione anche in quella italiana (basata sulla versione rifatta del 1964, ovviamente, e non su quella naif del 1931). Forse.
    Intanto lo studente congolese di cui sopra cerca di costruire un "movimento" per la distruzione dell'albo (alla sua manifestazione, a dre il vero, non c'era nessuno, ma tant'é: http://www.actuabd.com/spip.php?breve2235 ), estremizzando una questione fino al ridicolo, nonostante ci sia ovviamente del vero. L'albo è stupido, vagamente razzista, sicuramente paternalista e colonialista, nutrito degli stereotipi forniti dai missionari cattolici del Belgio di quegli anni a gisutificazione del colonialismo stesso (come si faceva in Italia, e come si vedeva sul Corriere dei Piccoli di allora). Forse lo stesso Hergé avrebbe fatto meglio a comportarsi come fece con Tintin nel paese dei Soviet, che non volle più ristampare dopo la guerra (se ne fecero solo edizioni speciali per collezionisti, che insistevano, ovviamente, per avere la serie completa). Avrebbe dovuto buttar via almeno le prime tre storie. Ma ci sono. Metterle all'Indice (come usa-va fare la Chiesa Cattolica, o bruciarne le copie, o bruciare autori e editori, come si usa fare qua e là, di tanto in tanto, indipendentemene dalla fede specifica - religiosa, politica, razziale... calcistica) a parer mio non renderebbe un bel servizio alla Storia. Meglio farne un'edizione critica. Ma questo richiede intelligenza, competenza e l'uso del cervello, mentre "cancellare" lo può fare anche chi il cervello non lo usa e si accontenta, per l'appunto, di trovare un nuovo nemico da eliminare, qualcuno che abbia magari una fede diversa, o che non abbia fede e sia solo un essere umano raziocinante.
    Vabbe', le mie sono opinioni opinabili. C'è un limite da superare per passare da una richiesta razionale, al fondamentalismo integralista. Nella vicenda Tintin in Congo s'è già visto di tutto. E parliamo solo di un fumetto. Ma il percorso è stato lineare: una richiesta di chiarimento (peraltro partita da un posto dove il chiarimento già c'era) è stata fatta diventare uno schieramento ideologico. La motivazione di partenza era sana: puntare il dito contro il razzismo. Poi, come spesso succede, si è creato questo misto di giusto e ingiusto, sano e malato. Come andrà a finire? Spero in modo razionale. Spero. L'irrazionale, che tanto bene funziona nella fiction, tende a essere cattivo consigliere nella vita reale. I roghi dei libri provocano forti emozioni ai fedeli. A me mettono i brividi.
    p.s.: e adesso tocca a noi! Basta con glis terotipi razzisti nei confornti delgi italiani, sempre rappresentati con mandolino e pizza e mafia, fannulloni e ladri! Basta coi film e telefilm dove i mafiosi di cosa nostra parlano sempre con accento italiano (e siciliano in particolare)! Venga ritirata dal mondo la serie di film de Il Padrino! Come tutti i film, telefilm, libri e fumetti del genere, è piena di razzismo antiitaliano, e, per giunta, non è nemmeno preceduta da una prefazione che spieghi il contesto e inviti a voler bene a tutti anche quando hanno l'accento italiano!
    Mi piace!... Magari organizzo una manifestazione... mo' ci penso... mh... mh...

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  2. Ammappete, come sono logorroico!
    Non lo faccio più, scusa... ;-)

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  3. "Logorroico" ma interessante come sempre, l'ottimo Goria :)
    Saluti.

    Orlando F.

    p.s. Per la questione del, ehm, "negro"... diciamo che chi si occupa di questo blog - persona che ha tutta la mia incondizionata stima! - ogni tanto gode parecchio a "provocare" :-) Diciamo anche che quando sente le parole "politicamente corretto" gli viene l'orticaria :-))) Ma comunque, Luigi, ti adoro! (cuoricini a bizzeffe)

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  4. "Ammappete, come sono logorroico!
    Non lo faccio più, scusa... ;-)"

    Ma no, rifallo pure :-))

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  5. No, gniaafaccio, Luigi (e ciao Orlà!): è l'età. Mi stanco a scrivere tanto così...
    Cof! Cof!
    Dalla prossima volta solo haiku:
    "C'ero soltanto.
    C'ero.
    Intorno mi cadeva la neve."
    [Kobayashi Issa]

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