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giovedì 5 febbraio 2009

1890 di Francesco Ripoli (recensione)

1890 è il titolo del primo volume a fumetti firmato di Francesco Ripoli nelle vesti di autore completo, pubblicato a un anno di distanza dall'esordio in campo fumettistico con Ilaria Alpi. Il prezzo della verità scritto da Marco Rizzo (BeccoGiallo, 2007).
Nel fumetto di Francesco Ripoli si intrecciano le vite di due personaggi realmente esistiti, il bandito Domenico Tiburzi, al tempo stesso ricercato ed eroe popolare della Maremma, e Buffalo Bill, colonnello dell'esercito americano e mito del Far West che a quel tempo accresceva la sua aura di leggenda con la tournée europea del Wild West Show. Nel 1890 lo spettacolo itinerante del colonnello Cody fece tappa in Italia raccogliendo consensi e successo di pubblico, ma facendo anche discutere quando, durante l'esibizione di Roma, la sfida fra i cowboy e i butteri si concluse in modo controverso, diventando prima motivo di vanto e orgoglio per i cavalieri italiani e poi vera leggenda della Maremma.
Ed è proprio l'ambiguità che si nasconde dietro alle figure leggendarie uno dei temi portanti del fumetto di Ripoli. Durante il breve incontro fra Buffalo Bill e Tiburzi, il bandito afferma:
"E' quantomeno curioso che voi siate acclamato come un ambasciatore, con tutti gli indiani che si dice abbiate ammazzato! In fondo era gente che cercava di difendere la propria terra... ... E a me, che ho fatto fuori solo spie, assassini e sfruttatori... tocca d'esser braccato come un cane! Buffa la vita, no?"


Un'altra particolarità di 1890 che va sottolineata è il suo essere un western al contrario. Solitamente l'uomo di frontiera si trova faccia a faccia con una cultura autoctona che gli è estranea e nei casi peggiori (cioè quasi sempre) cerca di annientare. Ripoli approfitta dell'atipica ambientazione italiana per eseguire l'operazione inversa. In due sequenze brevi ma efficaci gli indiani del Wild West Show si confrontano con il cattolicesimo, al quale si approcciano nientemeno che con un'udienza papale, e con le tradizioni della città di Venezia.
A Ripoli bastano poche vignette per delineare da un lato la condizione di impotenza degli indiani di fronte a quell'immenso rullo compressore che è la società occidentale e dall'altro lato la sgradevole sensazione data dall'incombenza della nuova tappa dell'avanzata verso l'Ovest, il massacro di Wounded Knee.


Con 1890 Ripoli dà vita a un fumetto molto interessante tanto sul piano dei testi che su quello dei disegni. In alcune vignette si rifà a un maestro del western come Ivo Milazzo, però non scimmiotta e riesce ad assorbire le influenze del disegnatore ligure e a tradurle in uno stile originale e personale.
La maturità artistica mostrata in 1890 può sembrare sorprendente se si pensa che Ripoli è solo alla sua seconda prova in campo fumettistico (la prima come autore completo), però non ci si deve stupire dato che, come afferma l'autore trentasettenne in un'intervista, "ho sempre disegnato, ma finora ho usato il disegno come strumento di indagine o come base per la pura progettazione in altri campi artistici e creativi in cui lavoro: dalla scultura, alla pittura, alla grafica…" [da NeuroComix]
Non a torto 1890 è visto da molti come il primo passo di un autore promettente che in futuro potrebbe dare molte soddisfazioni ai suoi lettori.

Ringraziamenti: www.libroteka.it

1890
Scritto e disegnato da Francesco Ripoli
Edizioni BD
2008
cartonato, 96 pagine, b/n
13 euro

1 commento:

  1. interessante mio nonno è vissuto a Canino al tempo di Tiburzi

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