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venerdì 8 maggio 2009

Lucca come il Billionaire?


Dopo Napoli Comicon gli autori di fumetti si sono sollevati in massa contro la presenza dei cosplayer nelle fiere, forti del Premio Micheluzzi vinto dal fondamentale Caro Paz, oggi il mondo dei fumetti fa schifo perché ci sono i cosplayer.
I fumettisti vorrebbero delle fiere - pardon, dei festival - chic all'altezza della loro caratura di artisti. Chiedono dei convegni seri dove poter dire (la citazione è autentica): "Il fumetto molto spesso è artigianato ma in alcuni rari casi si crea un'alchimia tale fra scrittore e sceneggiatore che viene prodotta vera arte, e modestamente i fumetti che ho disegnato all'apice della mia carriera sono arte".
Va da sé che centotrentacinque Joker e un'armata imperiale comandata da Darth Vader non contribuiscono a creare il giusto clima per rendere credibili i gorgheggi degli ego smisurati dei nostri artisti preferiti, come non aiuta la presenza di fanciulle formose vestite da Lamù che distraggono la platea a ogni pié sospinto.
L'unico modo per arginare l'invasione dei cosplayer è il metodo Billionaire: un buttafuori all'ingresso seleziona gli avventori in base all'abito e decide chi può entrare e chi deve ritornare a casa.
Abbigliamento migliore per essere sicuri di entrare in fiera: da studente bocconiano di sinistra figlio di papà (possibilmente con carta oro per fare pingui acquisti) o da portaborse di Franceschini.

3 commenti:

  1. non credo sia tanto questione di superego o snobismo, quanto di ridare la priorità al fumetto prima che ai fenomeni di "costume" che circondano il fumetto stesso.
    Nessun buttafuori dunque, ma nemmeno dei "buttadentro" che incoraggino continuamente sempre questo fenomeno, che sta diventando prevalente rispetto al resto e non è così collegato.
    Capisco che portino soldi, e se fossi un organizzatore che investe denaro vorrei che mi tornasse indietro, ma mi pare un capitalizzare senza lungimiranza, mentre forse sarebbe più utile investire idee e coraggio verso iniziative legate direttamente al fumetto, in modo da farlo crescere (per carità,sempre che il fumetto abbia ancora un valore).
    non è difficile da capire, e mi pare davvero una forzatura il giudicare chi ama il fumetto e non i gadgets che lo circondano.

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  2. Capisco che uno v orrebbe più attenzione per sè che per uno sconosciuto vestito chissà come, ma lamentarsi di come esprime la propria passione un probabile/potenziale cliente è veramente triste... vorrei proprio sabere chi ha fatto tali affermazioni. E' come se qualcuno si lamentasse che si dà troppo spazio agli autori con conferenze e simili, mentre la centralità dovrebbe andare al fumetto nudo e crufo.

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  3. Guardate al NapoliComicon c'è stato un pò troppo caos organizzativo.E si vede ad hoculos...


    Non è questione di "manifestazioni che si occupino di fumetto" e delle "altre manifestazioni.."..Occorre avere il coraggio di ammettere che la fatica del genio interesssa,ma anche bisogna offrire qualche altra cosa perchè si passeggi per ore attraverso uno stand e l'altro..un ragionamento semplicistico ma ovvio.

    Il Cosplay ben organizzato è un plus che nessuna manifestazione,italiana ed anche non italiana, seria di un certo livello,e che voglia dirigersi ad un pubblico ampio può permettersi di ignorare,però deve essere organizzato...
    Aree per le foto,gruppi organizzati,premi,le sfilate non competitive vanno benissimo ma il troppo stroppia di sicuro.

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