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domenica 28 marzo 2010

Le spoglie di Andrea Pazienza sono come quelle del maiale: non se ne butta via nulla


"L’impressione, decisamente sgradevole, che mi resta, è che le spoglie di Pazienza siano un po’ come quelle del maiale: non se ne butta via nulla."
Lo scrive Daniele Barbieri nel blog Guardare e leggere.
Come il maiale, le tavole di Storia di Astarte di Andrea Pazienza sono state fatte a pezzi e buttate nel tritacarne.
Nel blog di Luca Boschi alcuni lettori si sono indignati: "chi ha fatto la scelta di questo "smembramento" delle vignette non ha rispettato il lavoro di Paz. E non sa nulla di fumetto. Che peccato".
A dire il vero la pratica di massacrare le tavole contraddistingue quasi tutti gli editori di fumetti, come avevo scritto sei anni fa in questo articolo (improntato sulla stessa somiglianza fra fumetto e poesia di cui ha parlato Michele Petrucci nei commenti all'articolo di Barbieri).

E io che pensavo che l'unica pecca del libro fosse la prefazione di Roberto Saviano!

ps: tutti si indignano per quello che è successo alle tavole di Andrea Pazienza e nessuno dice nulla del Topolino di Gottfredson??

AGGIORNAMENTO
A proposito del Topolino di Gottfredson Patrizia Mandanici ha paragonato la colorazione delle tavole del fumetto con la colorazione dei film in bianco e nero.

9 commenti:

  1. Hai ragione anche per Gottfredson.
    E' solo che a un'edizione da edicola, per grandi numeri, lo si perdona un po' più facilmente che a un'edizione prestigiosa, che vuole presentarsi come un'operazione d'arte!
    E poi, per quanto male abbiano fatto alle tavole di Gottfredson, ricolorandole così grottescamente, mi sembra che a quelle di Paz abbiano fatto ben peggio!
    Ciao
    db

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  2. Sarà anche da edicola ma per decenni precluderà qualsiasi altra edizione e ha un prezzo da libro.

    Per fare un paragone questi sono i numeri del primo volume di Doonesbury della Black Velvet:
    Pagine: 472
    Prezzo: euro 27.00

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  3. Sono d'accordo con te e ti ho citato anche in un mio piccolo post dove esprimevo il mio dissenso: l'uso del colore in fumetti che sono stati creati in bianco e nero - fumetti oltretutto che hanno già una lunga storia e il cui fascino è sedimentato da decenni - mi sembra una forzatura che solo in minima parte può essere mitigata da motivazioni commerciali.
    Per il fumetto di Pazienza - che non ho ancora visto - l'operazione di ritaglio e rimontaggio mi sembra analoga per gravità. L'avesse fatta l'autore anni dopo, be', magari avrei dissentito lo stesso ma avrei rispettato una scelta di cui avrebbe avuto tutti i diritti; così ha l'aria di una violenza giustificata da...cosa? Se ne parla nell'introduzione?

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  4. AGGIORNAMENTO
    A proposito del Topolino di Gottfredson Patrizia Mandanici ha paragonato la colorazione delle tavole del fumetto con la colorazione dei film in bianco e nero.

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  5. "un mio piccolo post dove esprimevo il mio dissenso"

    Lo avevo letto ma mi ero scordato di citarlo.

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  6. Luigi, 9,90 non è tanto per essere a colori (o meglio non è poco ma in libreria costano tutti qualche euro in più).
    Anch'io l'avrei preferito in BeN, per ora mi accontento ma spero in un'edizione come il Popeye della Fantagraphics...

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  7. Il Topolino di Gottfredson? Un'occasione perduta: le strips andavano stampate in bianco e nero riservando la colorazione alle Sundays e comunque i colori sono veramente troppo carichi, da coprire quasi i disegni. La carta usata (troppo sottile)lascia ,di tanto in tanto,trasparire le tavole stampate sul retro. Troppo piccolo il formato considerando che le vignette sono alte solo cm.5 privilegiando l'abbondante bordo bianco delle pagine. Buona edizione ma non all'altezza delle qualità proclamate. Prezzo non basso.

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  8. Sono contento che le mie tavole siano scambiate per degli originali di Pazienza, ma forse è meglio correggere la cosa prima che il vacchio Paz si incazzi sul serio, dopo che il suo Astarte è stato fatto a fettine.
    Controlla sul mio blog:
    http://frans-van-der-groov.blogspot.com/2007/01/nostalgia.html
    ciao

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  9. Grazie per la segnalazione. Le avevo prese proprio da frans-van-der-groov.blogspot.com perché erano caricate sulla piattaforma Blogger.

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