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venerdì 10 luglio 2009

Le Fantastiche 4 dell'Alma Mater


L'università italiana è nota soprattutto per piaghe come le cattedre distribuite dai baroni a figli, cugini e suocere, la disorganizzazione capillare, il proliferare di strani corsi di laurea che servono solo a creare nuove cattedre e la pubblicazione di saggi e articoli la cui qualità è giudicata in base al numero di note e citazioni.

Il rettore dell'università di Bologna ha fornito una prova concreta di quanto sono ridotte male le università italiane.
Tutto è iniziato quando le facoltà distaccate dell'ateneo di Bologna con sede a Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini si sono servite di quattro belle ragazze avvolte in tutine attillate da supereroine per invogliare gli studenti a iscriversi.
"Le Fantastiche 4. Il massimo per i tuoi studi universitari" è lo slogan che accompagna la foto di quattro belle fanciulle vestite da supereroine: body bianco, mutandoni neri, cintura di pelle e il logo dell'Alma Mater in bella vista.

L'iniziativa delle quattro facoltà ha scatenato un vespaio di polemiche.
Il rettore Pier Ugo Calzola­ri ha chiesto di interrompere la campagna pubblicitaria "perché questa è una struttu­ra di formazione, non una bir­ra o una fabbrica di veline".
La giurista Carla Faralli sostiene che è stato lanciato "un messaggio che svilisce il la­voro che si fa in Romagna, con l'aggravante che sfrutta il prototipo delle veline, partico­larmente negativo in questo momento".

Giannantonio Mingozzi, vicesindaco di Ravenna e membro del Consiglio di Ateneo, afferma che a Bologna erano a conoscenza dell'iniziativa: "Certo che Bologna lo sapeva. Non Pier Ugo Calzolari direttamente, ma nelle sedi romagnole c’è sempre una rappresentanza dell’Ateneo di Bologna." E prosegue: "Era sembrata a tutti un’idea carina. Ora sentiamo invece commenti un po' moralisti. A chi dice che nella storia dell’università non c’è mai stata una pubblicità come questa dico che sarà anche ora di ammodernarci".

Pier Ugo Calzolari e Carla Faralli, non riuscendo a interpretare un semplice cartellone pubblicitario, dimostrano una volta di più che la pessima fama delle università italiane è meritata. Quelle che gli accademici chiamano veline sono in realtà supereroine, come è in grado di comprendere chiunque sia passato davanti a un cinema negli ultimi dieci anni. Che non siano veline lo si capisce anche dal costume che, seppur aderente, copre le ragazze fino al collo e non accentua per nulla i seni. Una persona normale e in grado di interpretare la pubblicità vede delle supereroine, cioè donne che hanno doti (coraggio, poteri e così via; non certo sculettamenti) al di sopra del comune: praticamente una metafora di quello che ci si aspetta da una brava studentessa (preparazione al di sopra della media).
Più che a un ammiccamento sessuale - quello che ha letto l'abbagliato rettore dell'università di Bologna - siamo di fronte ad un ammiccamento alla cultura giovanile.




5 commenti:

  1. Mah, è vero che credo chiunque penso le identifichi più come supereorine che come veline, però credo che il concetto di base resti "Cosa mettiamo nella pubblicità?!? Ma mettiamoci un pò di topa, che attira sempre".
    Anche nel medium fumetto le supereroine sono spesso usate con lo stesso concetto....

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  2. "Cosa mettiamo nella pubblicità?!? Ma mettiamoci un pò di topa, che attira sempre"

    Questo valeva anche se le quattro ragazze erano vestite da manager. Anzi, con un bottone della camicetta aperto erano più sexy delle supereroine vestite col lupetto bianco.
    Dal punto di vista della topa la pubblicità è lascia pochissimo spazio agli ammiccamenti: giusto lo sguardo delle quattro può sembrare un po' piacente (ma è nella norma).
    Per me sono state scelte ragazze con il seno piccolo (o con un reggiseno che lo schiaccia) e l'abbigliamento castigato proprio per lasciare poco spazio agli ammiccamenti sessuali.

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  3. Concordo con quanto scritto, il manifesto si spiega da solo, con quanto c'è scritto sopra, tutte le altre divagazioni sono riflessioni soggettive. Dovendo pensare alle campagne per l'università forse questa è l'unica in questo momento di cui si è parlato. Inutile caricare un manifesto di sociologia da bar inventandosi paladini di una moralità da fotoromanzo. Chiunque in buona fede ha letto in questo affiche una citazione dei fantastici 4. Non mi sembra ci siano ammiccamenti sessuali.

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  4. Car* Tutt*
    Le POWER REVENGE e la Fatina Viola sono corse a lottare contro il sessismo al Consiglio Comunale di Ravenna del 13 Luglio...portando un documento che chiede la rimozione delle pubblicità ALMA MATER, le scuse pubbliche e le dimissione del più strenuo difensore della campagna, l'acerrimo nemico Capitan Mingozzi.
    Giovedi 16 luglio 2009 alle 16.00 sarà discusso all'ODG il Documento ...
    E' importante esserci, non più come eroine ma come ragazze donne femministe e lesbiche. Pure gli uomini non-velinomani devono alzare la testa!
    Tutt* in Piazza del Popolo!
    I manifesti devono sparire!

    Un po' di rassegna stampa:

    http://www.romagnanoi.it/News/Romagna/Ravenna/Politica/articoli/41189/Eroine-contro-veline-da-manifesto.asp

    http://ravennanotizie.it/main/index.php?id_pag=23&id_blog_post=28394

    http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2009/14-luglio-2009/fantastiche-4-proteste-ravenna-1601566454425.shtml


    Le Power Revenge + Fatina Viola

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  5. e perchè non 4 ometti supereori? perche sempre e solo genere femminile? così non ci sarebbero state stupide disquisizioni.

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