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giovedì 28 gennaio 2010

C'è bisogno di citare Deleuze per dire che i film di Zack Snyder fanno pena?


Ieri ho letto un articolo su Watchmen intitolato "Dal Laocoonte a Watchmen. La poesia sta alla pittura come il cinema al fumetto". E' in rete nel sito Seminario d'estetica.
Non mi è piaciuto. Non capisco se non mi è piaciuto per dei buoni motivi o solo perché è stato scritto in ambito universitario (provo schifo e ribrezzo per tutto quello che ha a che fare con le università).
Leggetelo e pensatela un po' come vi pare (ci mancherebbe!).

Per quel che mi riguarda ci sono questi argomenti a sfavore:
1. Non viene citato Mattatoio n. 5. La cosa di per sé è un argomento a sfavore. Inoltre...
2. Forse senza Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut il quarto capitolo di Watchmen non esisterebbe così come lo conosciamo. Il fatto che il capitolo del fumetto derivi così smaccatamente dal libro scardina la tesi alla base dell'articolo. La tesi è: "arti dello spazio (pittura, fumetto) e arti del tempo (poesia, cinema) sono tra loro eterogenee".
3. E infatti piazzare il fumetto fra le "arti dello spazio" contrapponendolo alle "arti del tempo" nega apertamente quello che nei fatti sono i fumetti. Il fumetto è troppo meticcio per poter essere incastonato in una classificazione di questo tipo.
4. Tra l'altro quella distinzione serve solo a fare casino. Chi dice che la poesia non è arte dello spazio? Di certo non i futuristi.
5. Quando sento parlare di graphic novel divento una bestia.

ps: la vera domanda è: Zack Snyder si è accorto che in Watchmen c'è il tempo sincronico?

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