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domenica 28 dicembre 2008

Dylan Dog n. 268. Il modulo A38 di Roberto Recchioni e Bruno Brindisi


Dylan Dog n. 268 intitolato Il modulo A38 è il primo numero della serie regolare scritto da Roberto Recchioni, autore romano noto soprattutto per le sue collaborazioni con Eura Editoriale (John Doe, Detective Dante, Napoli Ground Zero e una marea di liberi e miniserie per Skorpio e Lanciostory) e Astorina (Diabolik) che si era già misurato con il personaggio di Tiziano Sclavi nel primo Dylan Dog Color Fest. Gli fa compagnia il disegnatore Bruno Brindisi, non in forma smagliante, ma comunque capace di tirare fuori una protagonista femminile deliziosa.

Vado subito al dunque: il nodo dell'albo è la sequenza che inizia a pagina 78 e termina a pagina 85.
Dylan Dog è rimasto invischiato in un incubo burocratico che ricorda l'episodio del lasciapassare A38 raccontato da René Goscinny e Albert Uderzo nelle Dodici fatiche di Asterix. L'Indagatore dell'Incubo deve ottenere il modulo A38, cioè un certificato di salute mentale, ma viene ostacolato dal medico deputato al rilascio del documento che lo mette di fronte a un paradosso logico:
"Il modulo A38 viene richiesto esclusivamente nel caso uno dei nostri clienti voglia disdire un contratto con la Iperuranium, questo per assicurare che una decisione di tale rilevanza sia presa solamente da persone in pieno possesso delle loro facoltà mentali..." Però "nessuna persona sana di mente vorrebbe mai disdire i vantaggiosi servizi della nostra società."
A questo punto Dylan Dog chiede al medico un'altra possibilità per dimostrare che non è pazzo. Il medico accetta senza battere ciglio e gli fa una domanda che nasconde un altro paradosso logico: "Riuscirete a passare questo esame?"

Il Comma 22 (il primo paradosso; vedi nota in fondo all'articolo) non trae la sua forza dalla logica. La conseguenza logica (bisogna essere matti per disdire il contratto con la Iperuranium) nasce solo dopo che è stata imposta la premessa (i servizi della Iperuranium sono vantaggiosi).
Chi decide che i servizi della Iperuranium sono vantaggiosi? La persona che ha questo potere decisionale può stabilire se applicare o meno il Comma 22. Se considera vantaggiosi i servizi della Iperuranium, allora apre la strada alla logica. Se li considera svantaggiosi viene a mancare la premessa indispensabile per la nascita del Comma 22.
Nel fumetto il potere decisionale è in mano al medico, che inizialmente applica il protocollo aziendale (liquidare lo scocciatore con il Comma 22), ma alla prima insistenza di Dylan Dog cede e formula una domanda che apre la strada al secondo paradosso logico.

Probabilmente il medico non condivideva le direttive aziendali dal principio, altrimenti avrebbe avuto gioco facile trincerandosi dietro al Comma 22 e non avrebbe offerto la seconda possibilità a Dylan Dog. Forse aveva avuto un sacco di tempo per chiedersi perché un'azienda che persegue la razionalità a livello cosmico ha utilizzato un sistema come il Comma 22, che è razionale solo in apparenza. In effetti trattare il Comma 22 come se fosse un prodotto della razionalità - quando in realtà è una manifestazione della legge del più forte (una delle brutalità che la Iperuranium vorrebbe eliminare con il suo software!) - è sintomo di irrazionalità!

A pagina 85 Dylan Dog prende un abbaglio.
Il dottore non va in crisi perché Dylan lo mette di fronte al secondo paradosso logico: uno che domanda "Riuscirete a passare questo esame?" sa in anticipo i ragionamenti che stanno dietro alla risposta.
Va in crisi perché nessuno prima di Dylan aveva mai chiesto il modulo A38 (vedi pagina 88), cioè nessuno aveva mai messo in dubbio che i servizi della Iperuranium fossero vantaggiosi. Prima di incontrare Dylan, l'ipotesi che i servizi della Iperuranium potessero essere svantaggiosi era solo una possibilità astratta. Chiedendo il modulo Dylan ha reso concreta l'irrazionalità alla base del Comma 22.

Ipotizziamo che Dylan Dog risponda "Sì" alla domanda "Riuscirete a passare questo esame?"
- Se il medico gli consegna il modulo, la risposta è corretta. Quindi il medico ha fatto bene a dargli il modulo.
- Se il medico non gli consegna il modulo la risposta è sbagliata. Quindi il medico ha fatto bene a non dargli il modulo.
Rispondendo "Sì", Dylan Dog si mette nelle mani del medico che può decidere in modo arbitrario.
Rispondendo "No", Dylan Dog crea uno stallo dal quale in teoria non dovrebbe esserci uscita. Ci sono solo due modi di superare lo stallo:
- Dylan Dog si arrende e rifiuta il modulo;
- il medico, con un atto arbitrario, decide di dargli il modulo.
Nel secondo caso Dylan Dog non ottiene il modulo grazie alla logica ma solo perché il medico ha voluto darglielo con un atto arbitrario. Se era per la logica i due dovevano rimanere a guardarsi negli occhi fino a diventare polvere...
[Ho preso spunto dalle osservazioni di Lewis Carroll al Dilemma del coccodrillo di Diogene Laerzio; vedi Il Libro dei Paradossi di Nicholas Falletta, pag. 31]

In breve: il medico non aspettava altro che una richiesta del modulo A38 perché sarebbe stata la conferma che il Comma 22 è irrazionale, e se è irrazionale il Comma 22, allora è irrazionale anche l'azienda Iperuranium (perché ha come fine la razionalità ma vuole raggiungere il suo scopo con uno strumento irrazionale). E' questo che manda in crisi il medico.
Nel faccia a faccia fra Dylan Dog e il dottore, al di là delle apparenze, è quest'ultimo a consegnargli il modulo A38 senza fare troppe storie, mentre l'Indagatore non riesce nemmeno a capire quello che succede.


Più in generale Dylan Dog nell'albo non fa quasi nulla: viene assunto, porta la cliente al cinema, gira per Londra in motorino, entra in un palazzo, compila un modulo, esce dal palazzo, fine.
Nell'albo si limita a farsi trascinare da eventi ben poco avventurosi.
Basti dire che l'"avversario" è una normale azienda e il modo di sconfiggerlo è compilare un modulo! E il protagonista non si rende conto dell'unica cosa importante che ha fatto, cioè concretizzare il Comma 22 e costringere il dottore a fare i conti con le contraddizioni della sua azienda.
L'azione concitata nelle pagine iniziali, dove Dylan viene quasi colpito al cuore da una freccia scoccata da un emulo del Nicholas Cage di Weather Man, serve a creare un disvalore con il resto dell'albo. Il faccia a faccia con l'arciere va visto come l'epilogo di una precedente avventura tutta azione: non ha lo scopo di incastrarsi con il resto de Il modulo A38 a livello di trama, ma serve solo per sottolineare ancora di più la mancanza di azione nel resto dell'albo.
Che la mancanza di azione sia voluta e ricercata lo dimostra anche il fatto che Dylan Dog non ce la fa proprio a mettersi nei guai: a pagina 51 viene salvato dallo stesso ceo della Iperuranium e il pericolo più grave che corre nel corso dell'albo è un mancato incidente con il motorino a pagina 34.

Trovare il motivo che ha spinto Recchioni a scrivere l'albo in questo modo non è semplice.
Roberto Recchioni è autore di molti fumetti seriali e spesso ha infarcito le sue storie di citazioni tratte da altre serie (fumettistiche, televisive, cinematografiche e via dicendo). Solo raramente però ha avuto occasione di maneggiare della materia dell'immaginario collettivo che è essa stessa canone, invece di cannibalizzare in modo mediato come aveva fatto in precedenza. E' successo con tre numeri di Diabolik e succede ora con Dylan Dog.
Il suo Dylan Dog si muove in un Mondo che in gran parte è una riproposizione degli elementi tradizionali della serie (Bloch, provarci con la cliente, pizza e cinema) e in piccola parte appartiene alla poetica di Recchioni (innanzitutto il modo di usare le citazioni; inoltre nei fumetti di John Doe il protagonista agisce perché tutto è scritto e per fare in modo che i fatti si svolgano come sono stati scritti: Dylan Dog, nella sequenza cardine delle pagine 78-85, fa la marionetta in un dialogo che era già stato immaginato mille volte dal dottore).
Una prima conclusione potrebbe essere che Roberto Recchioni ha architettato la storia come uno studioso di medicina che stende un cadavere sul tavolo dell'obitorio e gli fa l'autopsia per scoprirne tutti i segreti. O come un bambino che ha desiderato un giocattolo per tanto tempo e ora che finalmente lo ha in mano può smontarlo per vedere come è fatto.
E' significativo che una delle citazioni principali riguardi Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons, dove il dottor Manhattan fa i conti con un universo che gli è estraneo e allo stesso tempo riesce a leggere fino negli atomi.
Da questo punto di vista ridurre il soggetto all’osso serve a portare alla luce l’importanza (o la mancanza di importanza) dei canoni all’interno di un fumetto che fa della ripetizione di certi elementi uno dei suoi marchi di fabbrica.
Ma anche l'importanza di elementi che forse, studiando a tavolino, erano rimasti oscuri. Per esempio ci si potrebbe accorgere che un personaggio secondario (il medico) emerge in mezzo a tutto il resto e la storia diventa la scusa per arrivare a quell'incontro (come Marlon Brando in Apocalypse Now. Sto esagerando? Mi sa di sì).


Se si prende in considerazione anche la prima storia di Dylan Dog scritta da Roberto Recchioni (Fuori tempo massimo, disegni di Massimo Carnevale, nel Dylan Dog Color Fest n. 1) si scopre una continuità di contenuto. Il primissimo fumetto di Dylan Dog scritto da Recchioni era una riflessione sul cambiamento del genere horror nel corso degli ultimi venti anni, cioè da quando era nato l'Indagatore dell'Incubo.
Il mostro stile anni '80 è passato di moda e bisogna andare a cercare altrove se si vuole capire cos'è l'orrore nel nuovo millennio. Con una grave conseguenza: se il mostro non c'è più, a cosa serve il cacciatore di mostri?
E' possibile che il punto di partenza de Il modulo A38 sia proprio questa domanda (e allora l'arciere all'inizio dell'albo potrebbe essere visto come simbolo del vecchio modo di intendere l'orrore che viene accantonato).
Dylan Dog
non è certo stato rivoluzionato caratterialmente (il suo fascino è sempre stato la fallibilità e la debolezza, quindi non bisogna meravigliarsi se non ha capito cos'è successo dal medico), però il suo ruolo è stato messo in discussione. C'era bisogno di un Indagatore dell'Incubo per leggere l'indirizzo di un'azienda e andare nella sede a compilare un modulo?
Magari l'Indagatore non è da mandare in pensione ma il suo ruolo va ripensato.

Ultimo punto. Se mancano cacciatore e mostro viene meno anche l'azione, e infatti il fumetto ne è privo. Il fascino della storia non sta nel leggerla come se fosse un fumetto avventuroso (anche se quel niente che succede, Recchioni lo fa succedere bene) ma nello scoprire quello che c'è scritto tra le righe.

NOTA: Comma 22 è il titolo di un romanzo di Joseph Heller che contiene un paradosso logico (chi è pazzo può essere esonerato dall'esercito; per essere esonerati bisogna presentare apposita domanda; può presentare la domanda solo chi è sano di mente). E' diverso dal primo paradosso del fumetto, però per comodità lo chiamo lo stesso Comma 22.

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