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lunedì 27 luglio 2009

Roberto Recchioni parla di nuovo dei plagi ne Le cronache del Mondo Emerso

Roberto Recchioni, sceneggiatore del fumetto Le cronache del Mondo Emerso, è intervenuto nuovamente sul problema dei plagi di Giuseppe Ferrario.
In pratica la penso allo stesso modo, come potete scoprire leggendo gli articoli che ho scritto sulla vicenda.

"Chiarendo: io non mi sono incazzato e non ho ho avuto un attacco nerd.
Nel mio primo intervento sul mio blog ho detto quello che c'era da dire: errore del disegnatore, ma anche altre figure (editori, supervisori, io stesso) hanno una responsabilità.

Più la storia è andata avanti, più si è scoperto come stavano le cose, meno la responsabilità di editori e supervisori è stata rilevante di fronte all'assurdità.

Giusto per riassumere che qui si sta perdendo di vista la realtà:

- Quattro autori (uno sceneggiatore, due disegnatori, un colorista) sono stati incaricati da un editore di realizzare un fumetto.

- Questi quattro autori HANNO FIRMATO UN CONTRATTO in cui si IMPEGNANO A CONSEGNARE MATERIALE ORIGINALE, all'editore.

- Il materiale consegnato da Giuseppe non è originale. Non è originale nella misura che, tenendo conto del solo primo numero (24 pagine), si contano innumerevoli casi di RICALCO e di FURTO nei fondali. Dove per "furto" significa proprio che sono stati usati i dipinti di altri autori e di altre opere, incollandoli dietro i propri disegni. Disegni ricalcati, oltretutto.

- Personalmente, mi aspettavo da Giuseppe una assunzione di responsabilità. Perché la Panini non gli ha chiesto di disegnare in stile manga (e lo ha ammesso pure lui), non gli ha chiesto di ricalcare le figure e, soprattutto, non gli ha chiesto di rubare i fondali.
Questa assunzione di responsabilità non c'è stata, anzi, ci ha pure preso in giro con le dichiarazioni sul suo blog e a Repubblica. Gli unici che hanno detto "ok, c'è stato un errore, ci assumiamo la responsabilità di parte di quell'errore", sono stati il sottoscritto (che potevo pure dire che a me la questione non riguardava nemmeno di striscio) e la Panini (che infatti ha ritirato il prodotto).


E veniamo alla questione conseguenze.
Aldilà delle improbabili ritorsioni dello studio Ghibli e degli altri aventi diritto riguardo alle proprietà intellettuali derubate da Giuseppe (che comunque è una questione spinosa perché sono in gran parte licenziatari Panini), c'è anche la questione con la Mondadori e con gli editori esteri.
Questo prodotto è stato realizzato in collaborazione con la Mondadori che, a natale, dovrebbe editare tutta l'opera in volume. Questo significa che in ballo ci sono contratti e impegni presi dalla Panini nei confronti di questo editore (e di altri editori i giro per il mondo), e questo significa un casino a livello legale e economico se questi impegni non dovessero essere mantenuti.

Inoltre, se per caso il volume Mondadori dovesse essere compromesso, ci sarebbe pure un danno economico e professionale per tutti gli altri autori che a questo fumetto hanno preso parte e, naturalmente, per Licia Troisi. Tutta gente a cui non è mai venuto in mente di rubare il lavoro altrui.

Detto questo, le chiacchiere e i sofismi sullo stato dell'arte stanno a zero.

Tutti i fumettisti copiano o hanno copiato?
Sì.
Ma sono davvero pochi quelli che ricalcano o utilizzano i fondali di altri per fare le proprie tavole.
E quei pochi non meritano di essere ritenuti professionisti.

Quello di Ferrario era un lavoro sperimentale?
No. Era un lavoro commerciale. Se voleva fare esperimenti artistici e provocazioni culturali, avrebbe dovuto avvertire l'editore.
Detto questo, basta leggere le parole di Giuseppe per capire che non aveva nessuna ambizione artistico-provocatorio dietro quello che ha fatto.
Ha copiato e rubato e non ha nemmeno le palle per ammetterlo chiaramente (perché non può dire che stava "omaggiando" i manga quando poi ha ricalcato pure fumetti americani e rubato fondali ovunque gli capitasse).

Il problema dei discorsi di Ginevra è stato che prima ha cercato di minimizzare, poi di sviare e infine ha detto: va bene, è tutto vero... ma andiamo oltre, guardiamo al futuro e al quadro d'insieme.

E io concordo che da questa storia possiamo imparare tutti qualcosa... ma non si può guardare al futuro quando in salotto c'è ancora una montagna di merda fumante di cui liberarsi.


p.s.
e detto tra noi, il mettere in discussione i precedenti lavori di Ferrario, alla luce dei fatti, diventa una cosa lecita e, purtroppo, amaramente sorprendente."

2 commenti:

  1. Dispiace proprio tutto questo..dispiace proprio anche questa nota...Dispiace tutto.

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  2. Mah, piu' che altro dispiace che ancora una volta si sia dimostrato come le persone oneste nel mondo del fumetto italiano siano davvero poche.
    M.

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